Dal 1979 al servizio dei Beni Culturali
Password dimenticata?
  • Particolare dell'altorilievo del Mitra
Menu
  Sei in Formello -> S. Michele Arcangelo

LA MADONNA DELLA MISERICORDIA

L’affresco che decora la nicchia sul lato destro dell’aula, in angolo con la controfacciata, rappresenta la Madonna della Misericordia. Il dipinto, scoperto nel 2017 sotto un pesante strato di intonaco (grazie al finanziamento della Banca di Credito Cooperativo di Formello), conferma la forte connotazione devozionale della chiesa di San Michele che la sequenza di immagini di Santi della controfacciata aveva reso percepibile.
Il dipinto su muro rientra nella fase di ristrutturazione della chiesa avvenuta tra la fine del 1500 e i primi decenni del secolo successivo e che comportò una trasformazione radicale dell’aspetto interno del sacro edificio: vennero eretti nuovi altari, che coprirono in gran parte le decorazioni precedenti, e realizzata la nicchia che ospita l’affresco dedicato alla Madonna protettrice del popolo formellese.
La Madonna della Misericordia o dei Raccomandati è un tema votivo di antica origine che si tramanda con poche varianti nel corso dei secoli: il culto nasce in ambito siriano e viene portato in occidente dai monaci cistercensi e domenicani, diffondendosi soprattutto nell’Italia centro settentrionale nei secoli XIV -XV. Sin dal 1300 il tema della carità si associa a quello dell’intercessione della Madonna presso Dio per la salvezza dell’uomo.


L’iconografia della Madonna della Misericordia e la devozione dell’immagine si possono ricondurre ad un’Antifona del sec. XI :
“ALMA REGINA DEL CIEL CORONATA A LO SPIRITO SANTO CONSACRATA, NOI TI PREGHIAMO CON UMILI BACI CHE TU DISTENDA IL TUO NOBIL MANTO SOPRA QUESTA DEVOTA COMPAGNIA, RECOVERANDO L’ANGOSCIOSO PIANTO DI QUESTO POPOLO CHE PREGA TANTO”.
Sin dal medioevo le Confraternite, associazioni dedite ad opere di carità, assumono un ruolo importante per la diffusione di questo culto ed adottano un gonfalone con l’immagine della Vergine che protegge i confratelli ed il popolo sotto il suo mantello aperto.
Il carattere taumaturgico ascritto alla Madonna come protettrice del popolo dalle calamità e dalle malattie incrementò questa devozione: nei momenti di particolare pericolo tutto il popolo si affidava alla protezione della Santa Madre e la sua immagine dipinta sui Gonfaloni veniva portata in processione nelle città.
In zona umbro-toscana esistono molti dipinti tra ‘400 e ‘500 con la rappresentazione della Madonna che protegge i fedeli accogliendoli sotto il suo manto. Il più noto e pregevole è il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca a Borgo San Sepolcro (1450 ca), nel quale l’iconografia tradizionale assume un tono aulico e solenne.
Nei Gonfaloni forte è il richiamo alla protezione contro le epidemie, come in quello perugino di Benedetto Bonfigli (1464) in cui la Madonna, coadiuvata da Cristo e dagli angeli, protegge con il suo manto il popolo contro il morbo rappresentato in basso dalla morte che uccide gli uomini alle porte della città.
In ambito laziale la Madonna dei Raccomandati dipinta da Cola da Orte (1500) è quella maggiormente vicina alla nostra sotto il profilo iconografico: la Madonna, incoronata da due angeli in volo, copre con il suo manto il popolo invocante protezione; a destra si vede un gruppo di donne in preghiera tra cui spiccano dame di alto rango sociale e a sinistra gli uomini, preceduti da un Papa in primo piano, probabilmente Alessandro VI.
Per effettuare una maggiore penetrazione della Chiesa nel tessuto sociale in contrasto con l’affermarsi del protestantesimo, sotto il pontificato di Gregorio XIII (1572-1585) viene dato nuovo impulso alle attività caritatevoli delle Istituzioni religiose: in questa prospettiva la Confraternita del Gonfalone viene elevata al rango di Arciconfraternita ed è forse in seguito a questo rilancio della funzione della Confraternita dei Raccomandati che viene realizzato il dipinto nella chiesa di San Michele. La rappresentazione della Madonna della Misericordia di Formello è infatti collocabile in questa fase storica della Chiesa controriformata, intorno alla fine del 1500/primi ‘600. La composizione si attiene strettamente alla tradizione iconografica del tema.
Come nel dipinto di Cola da Orte il popolo è diviso in due gruppi: le donne a destra guidate da gentildonne in primo piano tra cui in evidenza una dama (forse un membro della famiglia Orsini) abbigliata riccamente secondo la moda del tempo, ampio collo di merletto rialzato e abito riccamente decorato con mantello dalle ampie maniche aperte. Gli uomini a sinistra sono preceduti invece da membri dell’alto clero e da un Pontefice, forse proprio Gregorio XIII, fautore del rilancio della Confraternita del Gonfalone al quale è associato il culto della Madonna della Misericordia.

Isabella Del Frate